martedì 23 ottobre 2007

Vivere Firenze

In questi 6 anni di permanenza a Firenze, ho sempre fatto poco, tornando tutti i fine settimana a Castiglione, credevo che durante la settimana ci fosse ben poco da fare... forse mi sbagliavo o forse non avevo neppure voglia di cercare.
Quest'anno però, grazie a qualche coincidenza ed alla scoperta di un blog davvero bellissimo ed interessante, che parla di tutto ciò che c'è da fare in questa bella e caotica città, iniziative di tutti i tipi e per tutti i gusti Firenze night&day, ho avuto modo di frequentare due luoghi che non posso non consigliare a tutti.
Per quanto riguarda il cibo... per tutti gli appassionati di sushi, non vi potete perdere quello che fanno al Porfirio, in Viale Strozzi, di fronte alla fontana dell Fortezza.
Lo so tutti pensano che siano un locale per fichetti, in effetti lo è, ma se andate ad inizio settimana, io sono andata ieri sera, lunedì, c'è davvero poca gente e si sta benissimo, ma la cosa migliore è che c'è un maestro giapponese (vero) di sushi e si sente, la porzione 'misto sushi' per due costa 28euro, se non si è proprio affamati può bastare e poi si può integrare con dei dolci fantastici fatti da loro, anche caldi.
Ne vale la pena, sarà una mia meta frequentatissima futura.

L'altro posto dove andare magari dopo la cena è la Libreriacafé La Cité in via Borgo San Frediano 20rosso, sul sito c'è la programmazione completa, è una libreria che però fa anche concerti, mostre, presentazioni di libri ed in più il luogo è davvero carinissimo, c'è un soppalco dal quale si possono vedere i musicisti che suonano dall'alto, sorseggiando una tisana o un tè con una fetta di torta (io non bevo alcolici ma ci sono anche quelli).



La serata più bella è il lunedì sera, c'è la jam session, c'è una band di supporto e poi a rotazione i musicisti si scambiano, essendo una cantante per me è stato bellissimo assistere ad uno spettacolo del genere, c'erano davvero dei musicisti validi e poi c'erano un sacco di persone che ascoltavano, mi piace anche il tipo di gente che frequenta questo posto... poca apparenza...
e se non vi basta potete andarvene in una saletta e mettervi a leggere... bello no?

10 commenti:

salvatore nanè ha detto...

Ciao,marianna,visto ke hai parlato di cibo, e soprattutto di sushi, non posso che intervenire...perche' a fine settembre sono riuscito a partecipare ad un corso di cucina giapponese..(con una scuola seria)..mi sono divertito un casino..trovando anche dei punti di concentrazione altissimi..tu ti chiederai che c'entra la concentrazione,be per il mio caso patologico di stress,essere in un posto e vivere quel momento in maniera intensa, è stato come osservare l'oceano,o essere sul picco di una montagna..adoro il sushi,quelle polpettine di riso come le chiama mia suocera, che vorrebbe riempire con dei peperoni,o altre terronaggini varie..lo sapevi che per diventare chef di sushi, devi prima passare dalla pulizia dei bagni,dei ristoranti,per poi passare a quello dello cucina,per poi dopo circa 2 o 3 anni cominciare a mettere su l'acqua per il riso,e forse dopo 6 o 7 anni a preparare.(non è una leggenda).il riso in giappone è importantissimo,non è minimamente paragonabile all'uso del pane o della pasta che facciamo noi occidentali...li nei tempi ke furono,quando i raccolti andavano bene, l'imperatore stesso doveva fare una specie di preghiera di ringraziamento, con tanto di danza..da qui si capisce che il riso era qualcosa di profondamente legato alla vita,ma nn solo quella materiale ovviamente, ma quella spirituale..c'è un concetto buddista di ke si chiama eshofuny che letteralmente significa inseparabilita' tra uomo e ambiente..cioè dove c'è vita c'è ambiente,come il corpo e la sua ombra!!se il corpo è abbassato, lo è anche la sua ombra,e viceversa quindi se i raccolti andavano bene forse voleva dire che la natura interna dei giapponesi,era sana..scusa la parentesi..cmq ho scoperto che ad esempio il sushi è nato dal desiderio dei governatori..o di chi stava al potere, quindi piu' all'interno,per proteggersi dalle invasioni,di mangiare pesce..quindi per permettere al pesce di arrivare piu' o meno fresco a destinazione,cominciarono a conservarlo per il trasporto, dentro delle piccole vaschettte rettangolari, di legno con sotto dello zenzero, sopra uno strato di pesce, poi riso,poi zenzero..(o qualcos'altro ke ora nn ricordo)..una volta arrivati a destinazione si apriva la vaschetta e ne veniva fuori una specie di panino di riso rettangolare...l'ho visto preparare durante il corso dalla mega chef giapponese..be ke altro dire, per il momento,ad esempio la salsa wasabi è abbastanza moderna..è ke è ricca di principi attivi, balsamici e anti trombosi..è fantastica..spero di non averti annoiata!!sul tuo post riguardo alla tristezza ..vale la pena risponderti, con piu' calma..devo leggere bene... un abbraccio sushiaffetivo. salvatore

Marianna ha detto...

Ma che commento bellissimo, penso che no potevo desiderare di meglio,
ti ringrazio tanto per tutte queste informazioni preziose, aspetto di assaggiare un buon sushi fatto da te allora...
Tutto ciò che riguarda il giappone mi interessa è una cultura che mi affascina molto, mi dedicherò in questo periodo al suo approfondito studio anche perchè , parlando di alimentazione, mi piace molto l'idea di non considerare il cibo esclusivamente come il riempimento dello stomaco, ma qualcosa di più profondo... anche se, questo è uno dei motivi della mia perenne tristezza, questo mondo che mi/ci circonda è davvero troppo sfrenato ed eccessivo e mi sembra impossibile farlo rallentare, è difficilissimo sapere quello che mangiamo, comunque... ci vorrebbero pagine e pagine per affrontare questi argomenti, e non so se saprei affrontarli in maniera esaustiva... comunque ancora grazie per le tue parole, non vedo l'ora di tornare a Milano.

Boa musica (l'unica soluzione allo stress ed alla tristezza)

Sabino ha detto...

vedo che sul sushi siamo d'accordo ...
sulla macrobiotica, magari, ci sarebbe da confrontarsi
;-)

Sabino ha detto...

castiglione (della pescaia) ?
o fiorentino ?
che di 'fiorentini' ne conosco tanti ma tanti (tra cui una cantante) ...

Marianna ha detto...

'della pescaia', il mio luogo di nascita amato-odiato.

riguardo alla 'macrobiotica', sì c'è molto da discutere, poi so cosa pensano i medici (di solito), ho avuto diversi confronti... ma come dici tu ci sono medici e medici, giustamente.

Sabino ha detto...

e ci sono pazienti e pazienti ...
;-)

Marianna ha detto...

E' vero ci sono pazienti e pazienti,
però un paziente non viene preparato per anni ed anni di università a fare il paziente, quindi è più facile trovare sprovveduti senza dubbio, però purtroppo l'umanità non si insegna e nemmeno la capacità di approfondire gli argomenti, quindi ci troviamo punto e da capo.
E' anche vero che il paziente non si trova dal medico per scelta, ci viene catapultato per motivi senza dubbio non positivi e si aspetterebbe di trovare comprensione da parte di chi lo cura, mentre il medico sceglie volontariamente di fare quel tipo di professione, quindi già in minima percentuale dovrebbe aspettarsi un pò di varietà umana.
Comunque io parlo così, solo per mia esperienza personale e per qualcosa che mi è stato raccontato, spero di aver trovato casualmente il peggio e che tutto il resto sia molto meglio, ovviamente non parlo di professionalità nella disciplina, ma di altre caratteristiche.
E purtroppo non posso descrivere le mie esperienze così personali su un blog e mi dispiace non poter motivare.
Diciamo che spero di trovare qualcuno che mi faccia cambiare idea.

Sabino ha detto...

mbeh
qui si entra in un territorio minato.
Tutto gratis (o quasi, sappiamo bene che il costo vero delle prestazioni sanitarie è altro rispetto a quello che eventualmente si paga in Italia - Sicko , il film di Michael Moore docet) e la migliore delle accoglienze forse (dico forse) non sono del tutto compatibili.

Se in un giorno vedo 40 pazienti 40 ed ho una media di 15 minuti a paziente forse sarà possibile che non riesca con tutti ma proprio tutti ad esprimere il massimo del calore umano ?

Nel migliore dei mondi (che non credo esista) in un giorno ne vedo 10, non sono caricato del peso delle liste d'attesa (che se troppo lunghe si finisce sui giornali come sta accadendo) e forse (chè anche il medico è un esser umano) posso dare il meglio a 360°.

Sempre sottolineando che non voglio con questo dire che non è colpa dei medici in tante situazioni, ma solo che c'è una scala di grigi, come sempre, nella vita ....

Marianna ha detto...

Concordo con quello che dici, tra l'altro ho visto Sicko e sono rimasta un pò sconvolta, sapevo della situazione degli Stati Uniti riguardo al sistema sanitario, ma non pensavo fosse a questi livelli.
E' ovvio che un medico che fa quella vita non possa essere al meglio sempre, certo che è umano, lo capisco. Purtroppo questo è un argomento delicato, ed in effetti pensandoci mi rendo conto che la sensibilità è molto carente anche nella vita quotidiana, con le persone che ti sono vicine, quindi forse è un pò utopico pensare che un estraneo che sta facendo un lavoro possa sempre essere delicato e paziente con tutti.
Sarà che io ho in mente quel meraviglioso film 'Patch Adams', che mi ha lasciato un segno forte, sarà che sono una sognatrice, non lo so comunque mi piacerebbe trovare, ogni volta che devo andare a fare visite e controlli, un viso amichevole. In bocca al lupo per il tuo lavoro, forse tra un pò farò un post su questo argomento, ci devo pensare.

Sabino ha detto...

comunque
visto che sei sensibile a questo tema ti consiglio di leggere il libro che apre il mio scarno blog:
scritto bene, divulgativo e ben comprensibile per chiunque ...
in alternativa puoi trovar qualche assaggio qui
;-)