lunedì 24 settembre 2007

Eva ed il mio Week-end a Milano

Che week-end...
Penso che un post non basti per descriverlo tutto,
sono capitate così tante cose in soli due giorni, che non riesco a ricordarle tutte, cercherò di restringere e metterne solo alcune.

Intanto faccio una premessa...
Una delle esperienze più affascinanti che si possa vivere è di sicuro...il viaggio.
Ma non il il viaggio classico, fatto nei luoghi scontati o più visitati oppure distratto senza la vera coscienza di ciò che si sta facendo, bensì il viaggio che si compie per scoprire, per capire, per crescere.
Non importa andare chissà dove, o meglio, è ovvio che più lontano si va e più i luoghi che si incontrano sono diversi dai nostri ed inevitabilmente lasciano grandi segni, ma basta anche fare poche centinaia di km per tornare a casa e sentirsi diversi.


La mia Evetta
Questo fine settimana sono stata a Milano da Eva, una mia carissima amica, oggi era il suo compleanno, compie 41 anni (portati da Dio) e ieri sera aveva deciso di fare una bella festa in un luogo molto particolare era tanto che me lo diceva, allora ho deciso di prendermi un bel treno ed andare da lei... rigorosamente sola con me.

Ho scoperto una Milano poco pubblicizzata, lontana da tutto quel fashion che siamo abituati a vedere, ho visto la Milano di periferia, Quarto Oggiaro, quartiere di case popolari e, potrei citare di nuovo la canzone di Niccolò Fabi del precedente post, proprio in questi luoghi semi-dimenticati credo che si trovino le cose più preziose.

Sabato sera, Eva è venuta a prendermi a Milano centrale e dopo un semplice aperitivo in un bar molto carino, lontano dal centro, ci siamo avventurate per i viali milanesi alla ricerca di un locale dove si potesse mangiare con un pò di musica live di sottofondo.
Ovviamente era un'impresa impossibile... in una città come quella, prima ci si informa, si consulta internet eventualmente e poi si parte.
L'ultima possibilità era lontana, ma tanto oramai... eravamo in macchina da un'ora... abbiamo optato per un ristorante Macrobiotico, dove si prendono dei vassoini (di varie misure), si possono poi scegliere moltissimi tipi di piatti salati e dolci, e poi si pagano a peso, una modalità che non esiste a Firenze, dove, quando si parla di biologico e macrobiotico, solo per averlo detto bisogna tirare fuori 10 euro...lascio intendere...
Come avviene sempre in questi posti, conosciamo un tipo simpatico, con il quale ci mettiamo a parlare di Grillo (che strano, non è un argomento discusso in questo periodo).

nota: in questo tipo di ristoranti si trovano sempre persone di sinistra, è davvero un fatto sociologico, non è per essere classista però se ci pensate bene
alimentazione sana=rispetto natura=risparmio energetico e - inquinamento=cultura=sinistra
Questa cosa dovrebbe far pensare.

Ritornando a prima...finito ce ne andiamo a fare un giro in centro, al duomo, carina Milano di sera.

La mattina seguente sveglia abbastanza presto, colazione e giro in solitaria per la città.
Prima meta: Triennale d'arte ed Architettura (www.triennale.it)
uno dei luoghi che amo di più, questa cosa non era prevista, poichè quando sabato sono arrivata ero convinta che la festa fosse la sera (come sono fusa), quindi avevo già previsto di partire la domenica mattina...vabbè..cambio di programma.
Non avevo quindi idea di cosa ci fosse in questo periodo, sono andata al buio, scendo dall'autobus a Cadorna e vado a piedi costeggiando il bellissimo parco Sempione... ed indovinate un pò...
CONCERTO alle ore 11:00, cosa potevo trovare di meglio della mia adorata musica?
Ma poi che concerto... Adami Clarinet Choir, titolo 'Da Miles Davis a Steve Reich', in pratica era un coro di clarinetti che eseguiva brani di musica classica contemporanea e jazz arrangiati appositamente per questo tipo di formazione...è stato davvero bellissimo, quando avrò il mio computer metterò un pezzo di filmato che ho fatto.

Giro per il centro...
Ore 18:00 Quarto Oggiaro, centro culturale, di cui mi sfugge il nome...
Inizia la festa...

La seconda parte domani, ora sono stanca.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Oi,Marianna,come stai?,stavo aspettando con ansia la seconda parte del week end a Milano..sono curioso del tuo punto di vista di quella festa..magari se riesco faccio un blog anchio...ma poi ??sappi che ti mandero' domani, una jumbo mail con un po di roba registrata da me...PS.. ti avevo gia mandato un messaggio...guarda nei tuoi blog precedenti...un Beijo Salvatore

Marianna ha detto...

Ciao Salvatore... in realtà ti ho mandato una mail stamattina, ma mi dice fallito.

Sei sicuro di avermi dato l'indirizzo giusto?

prova a mandarmi una mail vediamo.

Per la seconda parte..venerdì ho un esame, c'ho da studiare un monte.. arriverà.

Archetto ha detto...

Marianna che sorpresa!! Complimenti per il tuo blog, ci sei veramente tutta. Ma sei sicura per Mondrian? Non sei mica così "squadrata"!! o forse è perchè uno si perde nelle sue geometrie perfette come in una specie di mandala buddista, veicolo per la meditazone profonda? :-)

Unknown ha detto...

Studio e musica vanno in sintonia...........pensala cosi...piu' tardi guarda (se hai tempo )nella tua email......un abraço...salvatore

Archetto ha detto...

Marianna aggiungo una frase di Terzani riguardo al viaggiare: "il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare."

Marianna ha detto...

Ma certo... ed è importantissimo il modo in cui si viaggio, cioè, il mezzo che si utilizza.

E' ovvio che più il mezzo è veloce e meno si ha la percezione dei luoghi che si stanno attraversando... io sono un pò contraria all'aereo, anche se mi rendo conto che è una grande comodità sia per il risparmio di tempo che per il denaro, però non so sei d'accordo su quanto sia spaesante ritrovarsi in un paese completamente diverso dal tuo in poche ore...
Non si ha la comprensione di tutto ciò che c'è in mezzo di quanto sia distante... io adoro i viaggi on the road, però sono molto stancanti e poi sarebbe bello sempre fare le strade secondarie anzichè le autostrade, però non sono la figlia di Berlusconi...(per fortuna) e poi ci vuole tanto tempo libero per poter fare queste cose... vabbè, si fa quel che si può.

Archetto ha detto...

io nella frase di terzani ci vedo una metafora sulla vita. molte persone sono proiettate sull'arrivare da qualche parte, la vita è un correre verso una meta, un qualcosa da raggiungere, un punto di arrivo. ma qual'è? dobbiamo forse vivere male oggi ma fantasticare sulle prossime ferie, su quello che sarà? oppure è meglio lavorare perchè l'oggi sia interessante? facile a dirsi .....